Duilio Avezzù, Persone

Fotoclub Cavarzere BFI
40° – 1974/2014

Mostra fotografica

Duilio Avezzù

PERSONE

Palazzo Danielato – via Roma 8 Cavarzere
31 maggio – 12 giugno 2014

inaugurazione sabato 31 giugno ore 17:30

Mostra con Riconoscimento FIAF F09/14

 
duilio avezzu
 
 
Presentazione di Francesco Fantini

Nella modernità il tempo passa, minuto dopo minuto, e in questa misura il tempo è indifferente, sempre uguale e si ripropone giorno dopo giorno così che il tempo si perde, nell’indifferenza.
Duilio non fa parte di questo tempo che passa nell’indifferenza, ma di quell’età dove ogni minuto diventa fondamento di un altro trovando la qualità del trascorrere del tempo.
Così le immagini di questa mostra che Duilio aveva lasciato nell’indifferenza del tempo passato, mentre era pre-occupato -si prendeva cura- di un doloroso presente, ora affiorano con la forza del passato e si propongono come fondamento del presente rievocando contemporaneamente i suoi ricordi e le nostre radici, uscendo dall’intimità per diventare un fatto pubblico, nella generosità che distingue un autore quando si apre agli altri con sincerità che è caratteristica di Duilio.
In questa mostra non si documentano episodi che hanno determinato la nostra epoca, ma si raccontano le storie semplici di una vita povera, così come era la vita nelle nostre terre e sulla quale si è costruito giorno dopo giorno, nell’indifferenza del tempo, la verità della storia, quella che perlopiù viene dimenticata.
Questa storia è vera perché non nasce dagli accadimenti, ma dal sentimento che fa da sfondo ai fatti e li determina definendo la diversità delle epoche.
Ma perché possa manifestarsi questa diversità va colta e proposta, così come è capace di fare il cuore sensibile che trattiene il tempo quando abbandona l’indifferenza e riesce a raccontarci di noi stessi.
Questo è il tempo che non passa, ma il passare del tempo si trattiene nell’immagine, nella parola, nella forma che diventa la forma dell’esistenza, dove Tutto ritorna perché nulla è perduto, perché non stiamo parlando di nulla, ma di “PERSONE” che sono e perciò sono per sempre, fosse anche nel ricordo di ognuno, o di un’immagine che ogni tanto riaffiora da un cassetto rimasto chiuso nell’indifferenza del tempo.